(8 maggio 2022) Si avvicina la fine della stagione ed ad ogni partita gli allenatori, Navarra e Fava, sono costretti a rimaneggiare la squadra a causa delle tante assenze.
Anche questa domenica la nostra Under 19 arriva alla partita con solo 17 giocatori a foglio gara: la differenza è che questa domenica i ragazzi, per lo meno, sembrano piuttosto concentrati.
Alle 12:30 la partita comincia puntale ed i padroni di casa si dimostrano parecchio ostici. Adottano una strategia offensiva piuttosto pressante e costringono più volte i ragazzi del Bologna al fallo.
Alle 12:40 Carpi conduce per 6 punti a 0 (due calci piazzati). Poi i ragazzi del Bologna si svegliano dal torpore e cominciano a macinare metri e a distribuire placcaggi.
Touche a 10 m dalla linea di meta avversaria: parte un drive avanzante che si frana, purtroppo, a meno di 1 metro dalla linea di meta. I ragazzi però continuano ad insistere con una serie di pick and go: alla quarta ripartenza è Denis Amico che riesce a schiacciare il pallone in meta. Non trasformata (una nota di demerito va a Rubbini che ha dimenticato a casa la piazzola per calciare e che quindi per tutta la partita ha calciato di drop le trasformazioni, con risultati scadenti).
Il gioco ricomincia ma dopo otto minuti siamo di nuovo in attacco con Demetrio Vilasi che sfonda le difese e viene fermato in extremis sulla linea di meta (scopriremo che, nel fermarlo, un giocatore avversario gli è involontariamente caduto sulla caviglia, infortunandola seriamente). A questo punto lo spirito di Tania Cagnotto si impossessa di Antonio Putzu (mediano di mischia) che decide di fingere il passaggio e saltare con un guizzo la ruck che vedeva Vilasi sul fondo, per poi andare ad atterrare con il pallone nell’area di meta avversaria. Meta segnata e conquistato anche un 9,84 che gli vale l’accesso ai prossimi mondiali di tuffi! Rubbini trasforma.
Vilasi esce decisamente addolorato e con la caviglia già gonfia. Non passano nemmeno 5 minuti , e sul lato opposto del campo è Andrea Rubbini che va a schiacciare la palla in meta. Non trasformata.
Si chiude il primo tempo con qualche minuto in cui una ottima difesa del Bologna mette in difficoltà Carpi.
Inizia il secondo tempo e Carpi mostra di aver serrato i ranghi in difesa, rendendo più difficile trovare buchi per i nostri ball carrier.
La palla comunque avanza ed è l’ottimo Aldo Albanelli che arriva a circa 5 m dalla linea di meta quando viene preso con un neck lock da MMA nel corso della generazione di una maul e tenuto in quella posizione fino alla caduta a terra del raggruppamento, rispetto al quale rimane sotto con ancora il collo cinto dal braccio dell’avversario. Dopo alcuni urli per richiamare l’attenzione dell’arbitro su quanto stava succedendo, Aldo è stato liberato, dandogli anche 30 secondi per riprendere fiato.
Riparte il gioco in prossimità della linea di meta del Carpi: il pallone passa di mano fino ad arrivare a Dima Mussie che scarica su Elias Micheler che riesce a trovare un buco nella difesa e segna. Non trasformata.
Segue una azione fotocopia in cui nuovamente Elias Micheler va in meta. Non trasformata.
Nella successiva azione di gioco è Putzu a storcersi una caviglia, ma dopo pochi minuti riesce comunque a rientrare in gioco.
L’arbitro segnala che siamo all’ultima azione. I ragazzi spingono e riescono ad arrivare con un’azione di sfondamento che ha visto coinvolto il grosso della squadra a pochi centimetri della linea di meta. Andrea Rubbini tenta un pick and go e gli va fatta bene, visto che riesce a schiacciare il pallone sulla linea di meta. Non trasformata. Risultato finale: 34 a 6 per il Bologna Rugby Club.
Formazione Bologna Rugby Club: Vilasi (sostituito da Iori, con Aureli che è entrato in seconda linea), Caldarone, Amico, Guerra, Iori, Albanelli, Maccaferri, Rubbini, Putzu, Pilati (sostituito nel secondo tempo da Fini), Cinti, Micheler, Tondi, Pinto, Mussie.
Player of the Match: Aldo Albanelli.
Nel prossimi fine settimana si giocherà la partita di ritorno: speriamo di vedere i ragazzi con la stessa voglia e lo stesso impegno di oggi (che, da un po’, mancava!).
(Michele Rubbini)