(12 dicembre 2021) Stagione difficile per tutti quella che coincide con la ripresa della scuola in presenza; per chi frequenta le prime classi delle superiori, la terza in particolare, riprendere anche uno sport come il rugby, è ancora più impegnativo di come può apparire sulla carta.
La fusione di due società e il relativo assestamento, in questa contingenza, è al tempo stesso un’ottima opportunità ed una grande minaccia.
Quando poi il numero degli iscritti supera di poco le quattro decine, la storia, oltre che insidiosa, diventa intrigante: il primato in classifica di una squadra e, contemporaneamente, la rinuncia a 2 partite consecutive da parte dell’altra squadra, potrebbero far pensare ad obiettivi troppo ambiziosi da raggiungere per le attuali possibilità del gruppo della Under 17.
Ma, chi non molla, prima o poi la vince; e questo weekend di metà dicembre sembra mostrare a tutti (dirigenti, allenatori, genitori) che quando vengono chiamati, i nostri ragazzi rispondono.
Bologna Rugby Club 1 – Highlander Formigine
Quanto successo sabato 11 dicembre al campo del Centro sportivo Barca sa quasi di miracolo e, soprattutto, è un ottimo presagio per una svolta tanto auspicata dalla intera Società.
Dopo una settimana di presenza addirittura inferiore alle 30 unità, in ciascun allenamento, il miracolo è stato quello di riuscire a mettere in campo, nel confronto con Formigine, 14 giocatori, senza sacrificare una rosa minima di presenze per la sfida di domenica con Valorugby.
Il presagio è di vedere nel 2022, oltre alle partite di Elite, una squadra nel campionato regionale che, recuperati gli infortuni e superato il primo step scolastico, può assolutamente aspirare a competere con qualunque altra equipe senza più subire la frustrazione di inizio stagione; punto e a capo ragazzi, ora cominciamo a divertirci.
Il risultato finale di 12 a 22 non è rappresentativo della determinazione espressa, unico parametro significativo in questa fase, per la squadra messa in campo.
All’inizio gli avversari sembravano avere la partita in mano, ma il fondamentale del placcaggio i bolognesi non lo hanno fatto attendere.
E con tanta pazienza, una buona difesa, splendidi passaggi ed un efficace gioco al piede, hanno saputo tessere la trama per ottenere, nella seconda metà del primo tempo, la meta del vantaggio grazie ad un intervento tempestivo di Gamberini su un pallone rimbalzato oltre gli ultimi 5 metri verso la fascia destra del campo. Troppo angolata per la trasformazione, ma ottimo anche il calcio di Meliconi.
Di fronte ai 14 eroi in maglia giallo/blu, Formigine schiera in campo 15 giocatori, ma la presenza di Zerbini, uomo di punta anche nella selezione regionale, aumenta senza dubbio il divario potenziale; è infatti sua, 5 minuti dopo, su azione personale, la meta del pareggio. Da meno di 5 metri dalla laterale destra, tuttavia, neanche lui trasforma.
Passano altri 5 minuti quando, a seguito di una mischia dentro i 22 bolognesi, Formigine raddoppia il risultato grazie ad un’ottima trasmissione dal centro verso la destra del campo. Altra posizione angolatissima non trasformata.
Purtroppo in questa fase si sono manifestati evidenti sintomi di stanchezza, con relativo calo di concentrazione, da parte dei bolognesi ed il Formigine ne ha approfittato per la terza meta allo scadere del primo tempo: calcio a scavalcare, recupero e ovale schiacciato al centro dei pali, facilmente trasformata da Zerbini.
La situazione fa presagire un secondo tempo disastroso, ma, malgrado l’evidente calo di energie, i padroni di casa, guidati da Ragazzi e Cannamela, recuperano la concentrazione e, soprattutto, mettono in campo una invidiabile determinazione difendendosi nella propria metà campo per 10 lunghi minuti, quelli necessari a pareggiare la misura della stanchezza. Nei 15 minuti successivi si assiste a continui capovolgimenti ed a 2 mete:
– la prima di Formigine, con una fuga sulla fascia sinistra (non trasformata),
– un minuto dopo quella di Bologna, grazie alla rottura di un placcaggio da parte di Vicenzi (meta schiacciata centralmente e facilmente trasformata da Meliconi).
Il finale di partita è stato dominato da sua eccellenza “la stanchezza”, con molte palle perse in avanti, accompagnata da madame “concentrazione” che si era invece assentata nella parte conclusiva del primo tempo.
Grazie infinite agli eroici:
Focsa, Miliziano e Gamberini in prima linea;
Pagnini, Bertarini, Venturi, Vicenzi e Lambertini a completare il pacchetto di mischia;
Meliconi e Vigato mediani;
De Sensi, Dall’Aglio, Nanni e Monti a completare i tre quarti.
Man of the match un grande Enrico Vicenzi.
Bologna Rugby Club 2 – Valorugby Reggio
E, proprio perché nulla è scontato, la domenica mattina la tensione si poteva tagliare con il coltello in attesa del match con Valorugby.
Calcio lungo ad inizio partita, ma i reggiani hanno una gran voglia di giocare subendo però da subito la grande pressione dei bolognesi dentro i propri 5 metri.
I ragazzi del Bologna guadagnano una mischia verso la parte sinistra del campo; la palla esce e, con trasmissione perfetta, arriva a Strano che non si fa pregare e penetra fino a schiacciare l’ovale 10 metri dalla laterale destra; non trasformata, 5 a 0.
Valorugby non ci sta ed attacca, ma dopo 7 minuti Faina rompe il placcaggio e raddoppia; da 5 metri alla destra dei pali Cupo non manca all’appuntamento con il calcio: 12 a 0. La partita è bellissima, molto combattuta.
Dopo una decina di minuti Cupo prova a trasformare una punizione da metà campo; i 3 punti non arrivano, ma si può combattere dentro i 22 avversari fino a quando, dopo aver vinto una mischia a favore dei reggiani, Costantini replica quanto fatto da Strano in posizione speculare: calcio da 5 metri a destra dei pali, ma Cupo non trasforma.
Ancora 5 minuti ed ancora mischia per Bologna dentro i 5 metri reggiani: la palla esce verso destra, Faina trova il canale aperto e schiaccia a centro pali; non trasformata, 22 a 0 e fine primo tempo.
Nella seconda frazione di gioco Evangelisti prende il posto di Tinti e, al terzo minuto, Cuscini prende il volo dopo aver raccolto un passaggio a seguito di una bellissima azione partita da touche a metà campo: 5 metri dalla sinistra dei pali Cupo porta il risultato sul 29 a 0.
Dopo qualcosa di più di 5 minuti Zimari lascia il posto a Bonini e di nuovo Strano rompe il placcaggio e schiaccia ad una quindicina di metri dalla laterale destra: Cupo non perdona, 36 a 0.
Nel frattempo entra Pedini per Costantini, ma la partita si sta facendo nervosa; Reggio accorcia le distanze con una bella e meritata meta, segno che, a parte il nervosismo, restano alte la concentrazione e la determinazione.
Cinque minuti dopo capitano Faina si infortuna e lascia il posto a Vincenti, mentre poco dopo è Orsi ad essere sostituito da Brescia.
Il ritmo è molto alto, Reggio non molla mai, la stanchezza è grande, ma Cupo fa scuola partendo da metà campo, scavalcando l’avversario con un calcio, recuperando magistralmente e schiacciando a 15 metri dalla laterale destra, per poi centrare anche la trasformazione: 43 a 7.
Grande onore ai reggiani che hanno continuato sempre a battersi come se il risultato fosse sempre sullo zero a zero e portando a casa un’altra meta, con relativa trasformazione, nell’ultima azione di gioco: un grande spettacolo, aldilà della vittoria schiacciante dei bolognesi per 43 a 14.
Bravi tutti, ma particolarmente quella sporca ventina di uomini in maglia bianca: gli avanti Zurlo, Bernardi, Orsi, Zimari, Boschetti, Andreoli, Giraldi, Rossi, Brescia e Bonini magistralmente guidati da Morelli; i tre quarti Faina, Tinti, Costantini, Cuscini, Strano, Cupo, Pedini, Evangelisti e Vincenti.
Man of the match: Jacopo Strano.