Under 16: caduta libera!

19 Marzo 2025

(16 marzo 2025) La terz’ultima giornata del campionato Elite U16 è stata giocata domenica scorsa a Parma, tra i ragazzi del Bologna Rugby Club e il Rugby Parma Club.
Gli avversari sono sempre stati ostici, forti e preparati in ogni settore, e spesso “hanno fatto scuola”, soprattutto a livello giovanile: anche se, a dire il vero, quest’anno hanno “sofferto” tanto, ricevendo anche delle sonore lezioni e ricoprendo un posto in classifica a cui, sicuramente, non erano abituati (terzultimo assoluto).
Va da sé che contro gli “odiati” bolognesi, la voglia di riscatto sia ai massimi livelli.
Dal canto loro, i Felsinei sentivano odore di “ultima spiaggia”, consci del fatto che il Parma di quest’anno non fosse al pari dello “spauracchio dell’anno scorso”, battuto nei barrage, ma poi, responsabile dell’eliminazione dalla fase finale del campionato.
Va detto subito che i ragazzi del Bologna sono entrati in campo concentrati, uniti, massicci e bene intenzionati: nei primi minuti, infatti, si è visto subito tale atteggiamento.
Finalmente c’è stata aggressività, soprattutto nei punti d’incontro (vera spina nel fianco finora), con pulizie feroci, con consequenziali possessi tranquilli e ben gestiti, avanzamenti gagliardi e tentativi di “sottomissione” avversaria ammirevoli.
E’ chiaro che il rischio di tale “ferocia” è spesso l’”indisciplina”: al 5’ minuto, infatti, punizione per gli avversari giallo-blu e punteggio sul 3 a 0 per il Parma.
E’ altrettanto chiaro, però, che quando una squadra viene “messa sotto”, è quantomeno pari il rischio di commettere falli nel difendersi, perché spesso può accadere di cedere fisicamente e di cercare di “fare quel che si può”: infatti, il Bologna attacca con fervore e il Parma commette un fallo al 13’ minuto.
Peccato che il risultato del calcio di punizione tra i pali non è stato il medesimo degli avversari: il Bologna, purtroppo, non trasforma e il risultato rimane il medesimo, sempre a favore dei Parmigiani.
Per dovere di cronaca, i calci, purtroppo, sia quelli di spostamento che, soprattutto, quelli di punizione, rimarranno un fondamentale palesemente “in difficoltà” durante tutta la partita: al contrario della touche e della consequenziale maul che, a prescindere dal risultato finale, hanno (quasi sempre) funzionato bene e (quasi sempre) messo in difficoltà gli avversari.
Purtroppo, oltre questo… il nulla!
Dopo soli venti minuti, infatti, la “ferocia” di cui sopra si è via via sgonfiata, la tenacia nel break down e la sistematica “pulizia cattiva” nei punti d’incontro a terra hanno palesemente perso efficacia.
Conseguono dei possessi incerti da parte dei mediani, sempre in affanno e ben aggrediti dagli avversari, e una fase d’attacco dei tre quarti che, per forza di cose, è stata messa in difficoltà da pronte risalite dei difensori contrapposti e da una sapiente chiusura degli spazi da parte del Parma.
Dal canto suo, il Bologna Rugby faticava proprio sulle risalite difensive (come del resto, ha fatto per tutto l’anno), che non erano più né pronte, né arrembanti e faticava nella gestione dei raddoppi e nella gestione “delle guardie” sulle ruck, nonché “sugli aiuti” nel gioco alla mano dei tre quarti avversari.

La squadra bolognese, in sostanza, ha perso via via terreno… ed è peggiorata costantemente anche nella fase difensiva, non essendo mai più “avanzante” e “dominante”: l’attacco, del resto, ha palesemente sofferto fin dall’inizio.
Il Parma ci ha schiacciato nei nostri ventidue, e a furia di “bussare” costantemente nella nostra linea di meta (nonostante due strenue ed “eroiche” difese dei nostri ragazzi, proprio nei momenti clou), alla fine, riesce meritatamente a segnarci.
Prima meta, quindi, al 29’ del primo tempo: trasformazione concretizzata e punteggio portato sul 10 a 0.
Purtroppo, duole constatare che se anche i ragazzi del Bologna non hanno del tutto “mollato la presa”, continuando in parte a lottare, lo hanno fatto con poco criterio, con poche idee, con poco sistema di gioco e, di conseguenza, con poca efficacia.
Piano piano, il Parma si è preso il pallino del gioco e il dominio territoriale, senza in effetti creare “granché di straordinario”, ma difendendo e creando superiorità in mezzo al campo, e cercando in ogni occasione di sfruttare i TANTI E TROPPI errori avversari.
Con tale concretezza, ha finito con il realizzare la seconda meta della partita, portando il risultato, al 37’, sul 17 a 0 per gli ospiti: nuova azione insistita, nuovo schiacciamento in difesa da parte del Bologna e nuova importante giocata dei mediani che mandano in meta la squadra.
Il primo tempo si chiude così.

Nel secondo tempo, cambia la sinfonia.
Il Bologna sbaglia sempre di più, in ogni situazione di gioco, sia in attacco che in difesa e pare che non riesca a fare nulla di buono: ogni fondamentale e ogni contesto di gioco la vede “perdente”, incapace, nuovamente, di trovare soluzioni concrete ed efficaci.
In sostanza, sembra sia in totale “caduta libera”: e così, in effetti, è!
Al 45’, grandissima giocata al piede del numero dieci, che manda il centro in meta, dopo aver messo in seria difficoltà la nostra squadra, che non riesce a “prenderlo”: 24 a 0 per il Parma.
Tanti e tanti gli errori bolognesi continuano a registrarsi.
Al 58’, nuova meta parmense: 31 a 0.
I ragazzi sono ancora colpevolmente incapaci di invertire la tendenza della partita e continuano a subire, senza avere una reazione degna di nota.
Al 65’, da una situazione “confusa”, il solito Leon Volta riesce a trovare un buco importante ed a segnare una bella meta (grazie anche all’energia del “bombolone alla nutella della colazione” che, però, fa effetto in ritardo!): trasformazione mancata, anzi, neanche “tentata” dallo specialista, causa lo spirare del termine ultimo per il calcio (altro segno di mancata “presenza in campo” di tutta la squadra!).
L’abbrivio, però, non cambia di una virgola: il Parma domina, il Bologna soffre.
Così, al 68’, altra meta trasformata dei parmigiani, che porta il risultato finale sul 38 a 5.
Altra pesante lezione subita!

Il Bologna Rugby Club, ahinoi, come detto, pare in totale “caduta libera” e non sembra intravedersi la luce: stavolta, neanche nel gioco e nelle situazioni specifiche, tranne che per i primi venti minuti di partita.
L’inizio aggressivo, in effetti, faceva ben sperare, ma in realtà, non è successo nulla di diverso dalle altre partite perse: lenta, ma continua perdita di possesso, di metri, di dominio del pallone e delle singole fasi di gioco, contorniati da una serie varia e infinita di errori grossolani.
Risultato: ennesima sconfitta, e clamoroso (e inspiegabile) ultimo posto in classifica, causa anche la bella vittoria di Jesi in casa col Piacenza (che pare davvero in crisi e che sarà il nostro prossimo avversario tra due domeniche).
Due giornate rimaste, entrambe in casa, contro Piacenza e contro “l’armata Reggiana” e poi, il campionato sarà finito: due ultime occasioni per dimostrare, prima di tutto a noi stessi, il nostro valore che, ad avviso di chi scrive, merita la giusta soddisfazione.
Dai ragazzi, siamo tutti, dagli spalti, dalle panchine e da ogni parte, SEMPRE CON VOI!
Ennesimo, doveroso, in bocca al lupo al “milionesimo” contuso dell’anno: Pietro “Pietrino” Mancinelli si è rotto un dito, dopo un pestone, con ennesima ingessatura ed ennesimo infortunio importante da registrarsi.
Che dire… riprenditi presto…!
Guglielmo

A disposizione degli allenatori Sergio Santi ed Andrea Cannamela: Andrei Francesco, Ardissone Lorenzo, Bernardi Francesco, Bertusi Nicolò, Boschi Cesare, Boschi Francesco, Cristallini Edoardo, Grandi Lorenzo, Grandi Riccardo, Iori Emanuele, Landi Gabriele, Lolli Jacopo, Mancinelli Pietro, Mancino Luca, Mela Andrea, Mitru Darius, Pancaldi Pietro, Pizzoleo Elio, Rizzoli Giorgio, Sghinolfi Nicolò, Vigato Giovanni, Volta Leon.