(11 marzo 2023) Al “Pier Paolo Bonori” di Bologna, scaldato da uno splendido sole quasi primaverile, è andato in scena un torneo a sei squadre arrivate anche da fuori regione. Oltre al Rugby Bologna 1928, Reno Bologna, presenti anche Modena, Formigine, Sesto Fiorentino e una mista tra atleti delle diverse società, i “Barbarians”.
Rugby Bologna 1928
ll Bologna viene inserito nel girone 1 con Modena e Sesto e si gioca sul campo principale, con gli spalti gremiti di genitori pronti a tifare per i loro beniamini.
La prima partita, con i pari età (ma non di pari stazza) del Modena in maglia verde, vede questi dominare il primo tempo con un sonoro 7 a 0. Nel secondo tempo qualche cambio tattico permette ai felsinei di contenere i modenesi senza però impensierire mai la difesa degli avversari. La partita termina 9 a 0 per il Modena (che per onor di cronaca andrà poi a vincere il torneo).
Nella seconda partita il Bologna 1928 scende in campo con il Sesto Fiorentino, anche loro in rossoblù. I toscani decidono di girare le maglia per evitare confusione.
Al fischio dell’arbitro la partita ha inizio, ma i ragazzi del Bologna, nonostante le indicazioni ricevute dagli allenatori nella pausa, non riescono a cambiare la situazione, facendosi superare dai Toscani per 5 mete a 0.
Il terzo e ultimo posto nel girone porta il Bologna 1928 a giocarsi la finalina per il 5° e 6° posto con gli amici ed eterni rivali della Reno, anche loro sconfitti nel proprio girone da Formigine e “Barbarians”
La partita si gioca al calare del sole sul campo 3. Il Bologna inizia alla grande portandosi sul 2 a 0, combattendo con quella sana grinta agonistica richiesta dagli allenatori. Poi la Reno reagisce, pareggia e segna la meta della vittoria, nonostante i rossoblù abbiano cercato con tenacia di riagguantare il pareggio fino alla fine.
Una giornata che ha portato poche soddisfazioni agli atleti del Bologna 1928 nel risultato, ma come si dice nel mondo della palla ovale: nel rugby non si perde ma si impara…
La formazione Rugby Bologna 1928: Alberto, Alessandro, Andrea, Diego, Emily, Francesco, Jacopo, Matteo, Mattia, Nicolò, Pietro, Samuele.
(Moreno Lolli)
Reno Bologna
È stato un bel pomeriggio di sole e vento.
I ragazzi della Reno hanno giocato tre partite, urlato a squarciagola, incitandosi, si sono impegnati e credo anche divertiti.
Dal polverone del campo da gioco – tra un placcaggio e una palla persa – arrivano grida, consigli, tattiche di gioco, spesso inascoltate dai ragazzi che, seppur imprecisi, giocano con passione.
L’allenatore, quasi inginocchiato a bordo campo, è silenzioso, ogni tanto scrive qualche appunto su un foglietto bianco, non urla, non incita, osserva il gioco.
Sono i numeri a farla da padrone, rispetto alla Reno le altre squadre hanno una rosa di giocatori più numerosa, e la differenza è tangibile.
Contro Formigine e i Barbarians la Reno è stata poco incisiva e ordinata, ma non per questo sono mancati la motivazione e l’impegno, nonostante un campo duro e la consapevolezza di trovarsi di fronte squadre più competenti. I ragazzi della Reno hanno lottato e chiuso al tramonto portando a casa il “Derby della mortadella”, dimostrando nella partita con gli amici del Bologna di essere ancora combattivi.
È però già tutto finito, i ragazzi sono stanchi, sporchi, sudati… ma i loro sguardi ci raccontano che sono consapevoli delle loro qualità e dei loro limiti, ci raccontano che per quanto dura sia la terra di un campo secco, per quanto sia amara la sconfitta in due partite su tre, la squadra è unita e non ci sono recriminazioni tra amici, solo tanto lavoro da fare e quella mentalità vincente che spesso manca ma che resta l’obiettivo primario.
Poi doccia e via, un piatto di pasta e già si pensa alla prossima.
La formazione Reno Bologna: Luca Andrei, Gabriele Dori, Marco Della Monica, Pietro Emmulo, Lorenzo Grandi, Diego Lolli, Pietro Mancinelli, Matteo Magarotto, Darius Mitru, Lorenzo Natalini, Davide Orsini, Alessandro Puce, Tommaso Rambaldi, Andrea Rimondi.
(Ambra Baruzzi , Alessandra Cervellati)