Serve a volte un po’ di tempo per mettere adeguatamente a fuoco un evento. Una verità controintuitiva nel mondo della comunicazione sportiva, in cui invece si vorrebbe una penna rapida in azione come rapida è un’ala lanciata a meta.
Per raccontare la partita giocata dall’under 16 del Bologna Rugby Club con il Fano Rugby, lo scorso 26 novembre, mi sono invece preso il tempo del calciatore che prova a piazzare una punizione particolarmente difficile. Che cerca il silenzio rispettoso del pubblico per mettere bene a fuoco la forma di quello spazio enorme eppure così vago. Basta un passo in più a destra oppure a sinistra, uno sguardo inclinato, quasi interrogativo, e l’obiettivo sfugge, cambia, racconta un’altra storia.
Così la partita dei ragazzi bolognesi, valida per la terza giornata del campionato interregionale 1 di categoria, raccontata alla fine del settantesimo minuto di gioco non soddisfa.
Non soddisfa il pubblico, che avrebbe voluto ammirare ben altra determinazione dei propri beniamini.
Non gli allenatori, ai quali pure i preziosi cinque punti non possono bastare se i meccanismi del gioco scricchiolano.
E neppure soddisfa il cronista, che cerca un motivo, una trama da svolgere per raccontare qualcosa di più dell’accumularsi dei punti sul tabellone.
Alla fine saranno 26 quelli bolognesi contro i 7 degli ospiti marchigiani. Una vittoria che si può archiviare per cementare la posizione in classifica; con il Bologna Rugby Club saldamente al secondo posto, staccati gli inseguitori.
Ma questo è il racconto fatto da un osservatore che vorrebbe non essere turbato dai molti dubbi sul modo in cui la squadra scesa in campo ha conquistato questa pur importante vittoria.
Con il tempo, lo sguardo si inclina, cerca altre prospettive, interroga la memoria di quello che si è visto sul terreno di gioco. Una formazione inusuale che tradisce il chiarissimo intento degli allenatori di provare assetti diversi, cercare equilibri che possano fornire soluzioni alternative e sorprendenti. Che mettano in evidenza il lavoro ed il sacrificio fatto anche da quei giocatori che si vedono meno in azione la domenica ma che partecipano – è la caratteristica principale dell’impegno richiesto dalla natura stessa del rugby – alla crescita della squadra come organismo, coeso ed unito.
Facciamo un passo di lato. La classifica non la vediamo più, sappiamo già che – per ora – di quella non ci dobbiamo preoccupare. Ci godiamo invece la bella meta di Casali, trasformata da Di Girolamo, ma soprattutto ci lasciamo conquistare da quella di Tommaso Grazia – alla prima partita nel quindici iniziale questa stagione – che si fa trovare pronto alla chiamata di compagni e allenatori e aggiunge i suoi cinque punti al bottino dei dodici che il Bologna si porta al riposo del primo tempo.
Alla ripresa si tenta di mantenere il controllo della gara e allora subentrano dalla panchina giocatori più esperti, ma soprattutto più freschi. E invece il Bologna vacilla, aggredito da un Fano che ha evidentemente più voglia di portare a casa la vittoria. Casali si fa ammonire e gli avversari sfruttano la superiorità numerica per spaventare il Bonori. 12-7 a circa metà del secondo tempo. Il gioco latita e le manovre dei bolognesi sono prevedibili. Si gioca con un pizzico di sufficienza di troppo. Servono due iniziative di Andrei e Landi per mettere al sicuro il risultato.
Poi alziamo di nuovo la testa, guardiamo con più freddezza l’insieme della partita. Con uno sguardo meno attento all’estetica epica che vorremmo raccontare ogni domenica, e invece capace di registrare i 20 calci di punizione contro, un cartellino giallo, due tenuti alto in area di meta. Qualche protesta di troppo da parte di un pubblico solitamente attentissimo a non esagerare. Usiamo questo sguardo, lento, per rimanere con i piedi ben piantati per terra. Perché i nostri obiettivi li conosciamo e non possiamo permetterci di deviare dal percorso intrapreso per mancanza di concentrazione. Se serve del tempo per tenere alta la voglia di tutti i giocatori di rimanere concentrati e coesi, approfittiamo di questa pausa del campionato per arrivare a domenica 10 dicembre, con la difficile trasferta a Pesaro, consapevoli ed attenti.
Per dirla con Sorrentino, non ti disunire Bologna Rugby Club!