Soavi: «Puntiamo in alto»

5 Gennaio 2025

Filippo Mazzoni sul Resto del Carlino del 5 gennaio 2025.

Di padre in figlio, una tradizione di famiglia nel segno della continuità. Capitano, giocatore simbolo del Bologna Rugby Club, Federico Soavi, 33 anni, si avvicina a battere il muro delle 200 presenze con la maglia rossoblù di Bologna 1928 prima, società in cui è nato e in cui ha fatto tutta la trafila e, dalla sua fusione con la Reno, con il Bologna RC targato Emil Banca.
La passione per la palla ovale gliel’ha trasmessa il padre Claudio, consigliere e dirigente.
«Sono nato praticamente su un campo da rugby, i miei genitori, Claudio e Claudia si sono incontrati proprio durante una partita, la pallovale ce l’ho nel sangue».

Soavi, lei ha iniziato a giocare a rugby a 15 anni e da lì non ha più smesso: giovanili, poi la prima squadra in cui ha sempre militato, tranne un anno in serie A a Pesaro e da qualche anno anche i gradi di capitano.
«Giocare per questa maglia per me non ha eguali fin dai tempi del minirugby. Bologna è casa mia, qui ho trovato tanti amici. Devo direi che mi è sempre piaciuto l’ambiente, il gruppo; la nostra è una squadra eterogenea con tanti elementi che vengono anche da fuori Bologna e sono qui per studio o per lavoro, adesso vedo che in parte il trend sta cambiando con
tanti ragazzi delle giovanili che entrano a fare parte della squadra o che fanno le prime esperienze con la Cadetta e poi arrivano in prima squadra per me è un piacere vedere tanti ragazzi di belle speranze cimentarsi a questi livelli»

Parliamo della prima squadra, come sta il gruppo?
«Al momento siamo ufficialmente fermi, la preparazione in vista della sfida con Colorno del 19 gennaio riprenderà la prossima settimana, ma già nei giorni scorsi abbiamo iniziato a muoverci sul campo e anche gli altri ragazzi che magari sono tornati a casa dalla loro famiglie hanno proseguito a prepararsi per farsi trova re pronti alla ripresa».

In campionato, dove per il primo anno siete inseriti nel girone 2 con avversarie lombarde, oltre a compagini emiliani, siete attualmente terzi.
«Sì, la prima parte della stagione è andata in generale bene. Siamo partiti con un profilo basso senza pretese e obiettivi, decisi a dare il massimo con impegno e serietà e cercando di essere competitivi partita dopo partita e in effetti siamo partiti con 5 vittorie di fila, dure, difficili ma vincenti. Dopo abbiamo fatto registrare alti e bassi, complice stanchezza fisica e infortuni, ma siamo competitivi e ho grande fiducia per il 2025 che ci attende».

Che nuovo anno sarà, questo 2025, per l’Emil Banca?
«L’animo della squadra è quello giusto, vedo tanta voglia di fare bene nei miei compagni e questo spinge a dare, l’uno con l’altro, sempre più la carica. Adesso abbiamo alzato l’asticella, sono con vinto che potremmo competere per le primissime posizioni come stiamo facendo adesso».

Si comincia da Colorno il 19 ultima del girone di andata poi, soste del Sei Nazioni escluse sarà una lunga corsa.
«Vogliamo fare bene, il gruppo è solido e questo sprona il singolo a dare sempre il massimo. Iniziamo il 2025 col Colorno squadra che conosciamo e abbiamo affronta to l’anno scorso, beh sarà un’avversaria difficile da affrontare con massima concentrazione e gran de rispetto, ma dobbiamo con centrarci soprattutto su quel sappiamo e vogliamo fare noi, sviluppando il nostro gioco».

Un gioco, se entriamo sul tecnico, sempre molto arioso, che svaria molto sui trequarti.
«Verissimo, ma è altrettanto vero che tutto parte da una mischia dinamica e solida, e da li che si sviluppa il gioco di ogni squadra ed è da lì che partono le azioni».

Come vedi il rugby a Bologna?
«In crescita. Come società ci stiamo muovendo bene, abbiamo tantissimi ragazzi che giocano il lavoro sul territorio dalle società (Bologna RC, Bologna 1928, Reno e Fortitudo Rugby) è fatto bene, ci sono spesso squadre doppie e questo permette a ognuno di esprimersi al proprio livello e di poter crescere. I numeri e la qualità fanno la differenza»

Il Resto del Carlino Federico Soavi Bologna Rugby Club