(14 luglio 2023) Il ritorno in campo di “Ruggio”, al secolo Luca Ruggeri, è ormai imminente. La forte terza linea bolognese, ball carrier per eccellenza, infortunatasi all’inizio dell’anno, sta completando il percorso di recupero e promette: “ad ottobre, con l’inizio del campionato, sarò pronto per giocare!”
Luca, classe ‘91, un metro e ottantasei per 94 chili dichiarati, è un eclettico atleta che nella sua carriera – trascorsa quasi tutta in squadre bolognesi, a parte un’esperienza in Spagna – ha ricoperto praticamente tutti i ruoli in campo “se non ricordo male, a parte mediano d’apertura, ho giocato ovunque: da pilone ad estremo”.
Immagino per necessità, date le tue caratteristiche credo, che terza linea sia il ruolo a te più congeniale…
E anche più divertente, dove mi sento più a mio agio e do il meglio. Se dovessi scegliere, numero 8 è il ruolo che preferisco, oppure flanker. Seconda linea, dove ho giocato spesso negli ultimi anni, anche no. Comunque sono abituato ad andare dove serve. Decide il coach.
A proposito dell’allenatore, Brolis ha dichiarato che il tuo ritorno (insieme a Fadanelli e Anteghini) vale tanto quanto le nuove e importanti novità appena annunciate.
Mi fa piacere. In effetti ad inizio stagione, prima dell’infortunio, ero in grandissima forma. E non lo dico io. Probabilmente il mio miglior anno da quando ho iniziato a giocare.
In effetti, vederti uscire da mischie e punti d’incontro, con la palla in mano, era quasi una regola. Per non parlare del continuo sostegno ai compagni. Ma ora, come stai?
Bene, dopo l’intervento al ginocchio a febbraio ho iniziato subito la riabilitazione: palestra, fisioterapia, le prime corse e dall’inizio di luglio mi alleno coi compagni. Seguo le tabelle di recupero e per l’inizio di campionato sarò pronto per ricominciare a giocare.
A proposito di campionato. Il Bologna ha annunciato tante novità – e di qualità – per quanto riguarda i giocatori.
Sì, ed è molto positivo. La Società si è mossa per tempo e ha rinforzato la squadra nei ruoli che nella stagione scorsa hanno più sofferto. Parlo della mischia e della prima linea in particolare. Tra i nuovi, Balsemin lo conosco, dato che siamo coetanei e abbiamo fatto insieme le selezioni regionali. Con Cesari ho giocato contro quando lui era nel Bologna 1928 e io nella Reno. Giocare con atleti che hanno una lunga esperienza nella massima serie è fondamentale per far crescere l’intero gruppo. Tutto il gruppo, dai quasi veterani come me ai più giovani. Penso a Simonini e Vilasi – in prima linea – che arrivano dalla giovanile e che in prima squadra hanno già giocato. Hanno l’opportunità di fare il salto, di maturare e diventare il futuro della mischia bolognese.
I giovani. Un po’ il tuo pallino. Anche da convalescente hai continuato ad allenare e seguire i ragazzi. E nella prossima stagione in tuo ruolo sarà ancora più importante.
Esatto. Ho fatto di tutto per essere sempre presente. In campo e fuori. Ho allenato l’Under 15 e dato supporto al preparatore atletico nelle giovanili, seguendo le diverse squadre e affiancando accompagnatori e allenatori.
Giusto, hai una laurea in Scienze motorie…
Sì, nella stagione a venire sarò il preparatore atletico delle Under 14 e 16 e skill coach.
La Società sta lavorando molto bene coi ragazzi. La stagione passata, dall’under 15 alla 19, è stata molto positiva. Tanti ragazzi sono stati convocati alle selezioni regionali e alcuni di questi sono stati contattati da squadre importanti a livello nazionale. Aggiungo che tutte le giovanili sono state iscritte ai barrage per giocare in elite nella prossima stagione. E’ uno stimolo importante per tutti.
Per chiudere, quali sono i tuoi obiettivi personali in vista della nuova stagione, le motivazioni del tuo ritorno?
Prima di tutto tornare a giocare. Lo faccio anche per mia madre, che sta attraversando un brutto periodo e che mi ha sempre spronato a giocare: è da sempre la mia prima tifosa. Anche per lei desidero tornare ad essere quello che ero prima dell’infortunio ed essere utile alla squadra. E poi, il che non mi dispiace, fare un po’ da “chioccia” ai più giovani, aiutarli a crescere. Sono loro il futuro del Bologna Rugby.
(AM)