(14 gennaio 2024) Una nebbia lattiginosa incornicia l’impianto comunale di strada Collegarola all’arrivo del Bologna a Modena.
Il campo ghiacciato e il sole velato da nuvole grigie e incombenti, insieme con il freddo intenso e pungente, sin da subito lasciano presagire che la giornata sarebbe stata di quelle da dimenticare.
Eppure, dopo lo scivolone casalingo contro il Prato sul finire del 2023 (onorevole ma doloroso), c’era tutta la voglia ed il desiderio di riprendere a macinar punti per una classifica che ancora ci vede ampiamente in corsa per agguantare uno dei due posti in palio per le fasi finali a Roma.
Invece i ventidue in campo con i colori del Bologna non riescono a caricarsi. Iniziano la gara quasi svogliati e certamente senza la concentrazione necessaria per affrontare una squadra, il Modena, che conosciamo bene e che ha mostrato di avere la sua arma più temibile nell’abilità a non lasciarsi mai sfuggire l’opportunità di trasformare i calci di punizione concessile.
La prima frazione di gioco vede due squadre contratte, entrambe quasi giocassero con il freno a mano tirato. Per i primi minuti non succede quasi nulla. L’ovale galleggia tra una pigra avanzata ed un calcetto svogliato senza mai diventare minacciosamente vicino alla meta.
Ci prova Volta, con una corsa che però viene interrotta da una francesina del difensore di casa a circa una quindicina di metri dalla linea della segnatura. Poi null’altro. Tanto che suo malgrado diventa protagonista l’arbitro, il sig. Fontana, costretto a fischiare uno, due, tre fuorigioco millimetrici di pigrizia alla difesa Bolognese. Inesorabile e prevedibile – per fuorigioco, ovviamente – arriva infine il giallo ad Alberti Pezzoli, spedito a riscaldarsi per dieci minuti sotto i pali modenesi.
Nei dieci minuti di inferiorità il Bologna subisce la prima meta, trasformata, e si ritrova a rincorrere. La lezione del giallo però non è bastata perché prima che si possa registrare una qualche reazione da parte dei felsinei, in maglia grigio-azzurra per l’occasione (forse per tentare di mimetizzarsi tra i banchi di nebbia), il Modena ringrazia per un altro calcio di punizione. Si va sul 10-0 senza che il Bologna abbia mai impegnato più di tanto la squadra avversaria. Prima che il sig. Fontana chiuda il primo tempo, Di Girolamo trasforma un calcio di punizione da posizione molto favorevole. Tre punti che illudono che qualcosa possa cambiare nella seconda parte della gara.
Gli allenatori provano a scuotere i ragazzi anche con qualche sostituzione ed aggiustamento tattico. Cenacchi lascia il posto a Truppi, Andrei torna in panca a favore di Pilati ed al posto di Giampietro fa il suo ingresso in campo Pancaldi.
La musica però è la stessa, tanto che è ancora il Modena a segnare l’ennesima punizione portandosi di nuovo sopra break sul 13-3.
Il primo vero sussulto da parte del Bologna lo si può registrare solo quando Cristallini, approfittando dell’insperato regalo del Modena che calcia in orizzontale un pallone nella propria ventidue, riesce a schiacciare per preziosissimi 5 punti. Pur senza la trasformazione, molto angolata, che Di Girolamo non realizza, il nuovo punteggio di 13-8 lascia intravedere un barlume di possibilità, che l’orgoglio possa arrivare dove invece la testa fa cilecca. Ma non è questa la giornata.
Pancaldi, entrato da poco, è costretto ad uscire per infortunio: al suo posto Rizzoli.
Il Modena continua con il suo piano gara: d’altra parte non deve fare poi molto più che attendere che il Bologna regali un altro e un altro calcio di punizione. E prima o poi arriva quello che si può piazzare per andare sul 16-8.
Il Bologna se non altro arriva ripetutamente nei cinque metri dalla linea di meta modenese. Ma i padroni di casa riescono ad organizzare la difesa e respingono ripetutamente i tentativi di sfondamento. E’ Venturoli che alla fine riesce a segnare la seconda meta di giornata per il Bologna. Ma si rimane 18-13 che il palo, nonostante la buona posizione, nega la trasformazione a Di Girolamo.
Entrano anche Calistri per Perin e Bozzi per Neri, ma la partita è chiaramente avviata su un tema che abbiamo già tristemente conosciuto. Prima del fischio finale il Modena segnerà altri due calci di punizione e anche la sua seconda meta, fissando il punteggio su un impietoso 27-13.
Si può tranquillamente dire che questa sconfitta sia sostanzialmente auto-inflitta, non per ridurre i meriti di un Modena che fa quello che deve, ma per evidenziare i limiti di un Bologna oggi assolutamente perso nelle nebbie e quasi in confusione. Se manca la concentrazione, se si commettono falli di disciplina a ripetizione, si va poco lontano. I venti calci di punizione concessi all’avversario sono la chiave di tutto. Quindici punti regalati su un piatto d’argento ad una squadra che in termini di gioco era assolutamente alla portata del Bologna, visto nella prima parte della stagione. Ai ragazzi una settimana di lavoro non potrà che giovare per ritrovare compattezza e fiducia nei propri mezzi.
Domenica contro il Florentia siamo al match decisivo, che ci si va a giocare senza alcuna rete di sicurezza. E servirà il miglior Bologna ed il miglior tifo per avere ragione degli amici di Firenze, per i quali pure la partita è di quelle che valgono un’intera stagione.
Fabio Patricolo