Con quasi un secolo sulle spalle, il rugby a Bologna è oggi in una fase di grande fermento. La recente unione delle due storiche società, il Rugby Bologna 1928 e la Reno Rugby Bologna 1967, che dalla prossima stagione scenderanno in campo sotto un’unica bandiera, è il presupposto per far tornare la città felsinea tra le protagoniste italiane della palla ovale. Si parte da un bacino di oltre 600 atleti tesserati, con l’ambizione di crescere ancora nelle scuole e tra i ragazzi, di raggiungere nuovamente importanti successi sportivi e riportare lo spettacolo del rugby internazionale sotto le Due Torri.
La storia
Il rugby a Bologna nacque nel 1928, esattamente il 23 aprile, quando l’organizzazione “Bologna sportiva”, su proposta di Livio Luigi Tedeschi, dirigente sportivo appassionato di atletica pesante e arti marziali, decise di costituire la “Sezione rugby”. Il primo allenamento, annunciato dal Resto del Carlino, si svolse allo stadio dello “Sterlino” giovedì 26 aprile.
Nel settembre 1928 il Bologna si iscrisse per primo alla neonata Federazione italiana rugby. Il 14 ottobre dello stesso anno ci fu il debutto a Roma contro la Lazio e nel 1929 si svolse il primo campionato, nel quale Bologna si classificò seconda nel girone B, per poi ospitare lo spareggio scudetto tra Ambrosiana e Lazio al “Motovelodromo” (oggi Parco del Velodromo in via Pasubio). Il Bologna restò in serie A fino al 1952, classificandosi secondo nel 1933, 1935 e nel 1947.
Nel 1967 – dopo un decennio in B – il Bologna tornò in A, anno nel quale nacque la Reno Rugby Bologna, fondata dal medico Renato Frezzotti e dal rugbista veneto Gianni Bugno, già giocatore e allenatore (nel 1966) del Bologna 1928. Gli atleti della neonata Reno provennero in gran parte dall’Istituto tecnico industriale “Odone Belluzzi”. Al movimento rugbistico bolognese si aggiunse nel 1971 la squadra di Pieve di Cento (Bo), grazie al sostegno dell’imprenditore Giulio Bargellini, patron dell’azienda “Ova elettronica” e a un gruppo di atleti in buona parte cresciuti nell’istituto tecnico agrario “Arrigo Serpieri”, dove il “prof” Paolo Minardi per oltre 30 anni “sfornò” rugbisti.
Negli anni il movimento della palla ovale bolognese crebbe numericamente sia come praticanti sia come Società (si aggiunsero le squadre di Imola nel 1978, di Castel San Pietro Terme nel 1979 e Giallo Dozza nel 2013), senza però mai arrivare alle categorie d’elite, fatto salvo il Bologna 1928, che giocò ininterrottamente in A1 e A2 dal 1993 al 2002, disputando nella stagione 2001/02 – unica volta nella storia – sia il massimo campionato (Super 10), sia la Coppa europea.
Ottimi risultati anche per la femminile del Bologna Rugby, squadra nata nel 1987, con una finale scudetto e due semifinali all’attivo.
Numerose anche le società bolognesi che si dedicano quasi esclusivamente al rugby giovanile, come Bologna Lions Rugby, Fortitudo Rugby, Rugby Blues 2008 (Sant’Agata Bolognese/San Giovanni in Persiceto), Rugby Invictus (San Pietro in Casale), Collegium Bologna Rugby, per un totale di circa 1600 tesserati in provincia di Bologna.
Nella stagione 2020/21 – prima dello stop per la pandemia – Bologna 1928 e Imola avrebbero dovuto disputare il campionato di serie B, la Reno quello di C1 e Pieve, Castello e Giallo Dozza di C2.
Campi da gioco
Il primo campo da rugby fu lo “Sterlino”, un vero e proprio stadio con una tribuna da 15mila posti lasciato un anno prima dal Bologna Football Club, trasferitosi al Comunale che poi diventerà “Dall’Ara”. Utilizzato sia per gli allenamenti sia per le partite in alternativa al “Motovelodromo”, sul finire degli anni ‘60 del secolo scorso lo stadio fu demolito per far spazio alle piscine e alle palestre, e il rugby bolognese si trasferì all’Antistadio, dove trovarono posto il Bologna 1928 e la neonata Reno.
Negli anni ‘80 all’Antistadio si affiancò lo stadio della “Lunetta Gamberini”, dotato di tribune coperte, dove si svolsero gli incontri di campionato, prima del passaggio di entrambe le società bolognesi alla “Barca”, dove attualmente gioca la Reno.
All’inizio del nuovo secolo lo stadio dell’Arcoveggio iniziò a ospitare le partite di campionato del Bologna 1928 fino a diventarne la sede nel 2010. Nel 2017 il Bologna 1928 si spostò alla “Dozza”, centro sportivo recentemente intitolato a “Pier Paolo Bonori”, indimenticato patron della “Viro”, per un trentennio sponsor del Bologna 1928.
Il Centro sportivo “Bonori” sarà la casa del Bologna Rugby Club, la nuova Società felsinea nata dalla fusione tra il Rugby Bologna 1928 e la Reno Rugby e, secondo i piani del Comune e della Federazione italiana rugby, il Centro d’Eccellenza federale per il rugby giovanile.
(AM)