Andrea Nervuti sul Corriere dello sport / Stadio del 12 luglio 2022
L’impianto sportivo dei rossoblù sempre più attivo su diversi fronti
Dopo aver ospitato la tre giorni dei Giochi Antirazzisti, alla casa del Bologna Rugby verranno destinati ben 5,5 milioni di euro provenienti dal PNRR
È stato un fine settimana davvero intenso, quello che ha visto al “Bonori” una settantadue ore di eventi sportivi, musica e cultura nel nome dell’uguaglianza e della lotta ai troppi pregiudizi che ancora affliggono quotidianamente la nostra società. Poco importa se a vincere è stata questa o quella squadra, perché la tre giorni si è rivelata un vero e proprio successo sociale su tutta la linea, come raccontato da Lucio Bini, dirigente del Bologna Rugby Club e tra i promotori dell’iniziativa: «Un evento davvero indimenticabile, culminato con il toccante ricordo dell’assessora Roberta Li Calzi in occasione della partita in onore della “ragazza blu”. Ho riscontrato una partecipazione veramente importante, resa possibile solo da una straordinaria macchina organizzativa e dalle potenzialità di un grande centro sportivo come questo».
FONDI PER IL “BONORI”. E allora, per rendere ancora più confortevole e fruibile l’impianto, sono stati confermati i 5.5 milioni di Euro provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da destinare al restyling del Centro Sportivo “Pier Paolo Bonori”. Da tempo in agenda, i lavori di ristrutturazione dovrebbero riguardare la demolizione della vecchia bocciofila e la costruzione di una nuova palestra.
Inoltre, resta in auge il progetto che vuole trasformare Bologna nel “centro federale d’eccellenza per il rugby giovanile”, così come testimoniato dalla recente visita del Presidente del FIR Marzio Innocenti avvenuta appena tre mesi fa. A tal proposito, però, saranno necessari ulteriori interventi, come la copertura della tribuna, la creazione di un campo in sintetico e un sistema d’illuminazione all’avanguardia.
Insomma, una serie di progetti che proietteranno il “Bonori” sempre più al centro della vita sociale dei bolognesi.
OGIER SALUTA. Entrando invece nell’ambito di argomenti più specifici, c’è da segnalare la conclusione del rapporto tra il Bologna Rugby Club e il tecnico Gian Luca Ogier. Classe 1958, nato e cresciuto all’interno della famiglia rossoblù (prima come atleta in qualità di estremo, poi come allenatore), quest’anno ha guidato la formazione Cadetta e ha contribuito fortemente alla crescita dei più giovani lavorando quotidianamente in sinergia con l’head coach Matteo Ballo.
Da giocatore, cominciò la sua avventura felsinea nel lontano 1973 “contagiato” a livello giovanile dal mitico Professor Minardi, per poi restare nel capoluogo emiliano fino al 1987. Da lì alcune esperienze lontano da casa prima del ritorno all’ovile nel 1996 con le mansioni di giocatore/allenatore. In possesso del massimo brevetto federale (IV livello), in passato ha allenato anche la Reno Rugby, la Giacobazzi Modena 1965 e il Castel San Pietro e, dopo aver guidato il Bologna nel campionato 2021-2022, nella prossima stagione si accomoderà sulla prestigiosa panchina del Romagna RFC in Serie A. «Ho comunicato la mia impossibilità a proseguire la collaborazione con il club in quanto dovrò seguire progetti lontano dalla città», ha dichiarato Ogier, congedandosi dal suo incarico. «Ringrazio tutti per la disponibilità ricevuta, in particolare i giocatori che hanno sempre onorato la maglia».
di Andrea Nervuti