Andrea Nervuti sul Corriere dello Sport Stadio del 7 ottobre 2022
Presenza territoriale, ammodernamento dell’impianto e impegno sociale: la società rossoblù si prepara per tornare protagonista del grande rugby.
Fra le mura dell’innovativa struttura dei Magazzini Generativi di via Emilia Levante, il Bologna Rugby Club ha svelato obiettivi e ambizioni in vista della prossima stagione.
SOLIDA FILIERA. Dopo gli interventi introduttivi di Carlo Castagnola, Francesco Paolini e Daniele Ravaglia è toccato a Lucio Bini ricordare la lungimiranza della recente fusione tra Reno e 1928, un matrimonio che ha permesso di tamponare l’emorragia di tesseramenti causata dagli strascichi ereditati dal Covid-19. «Siamo stati in grado di avere oltre 500 iscritti tra prima squadra e giovanili, con più di 20 squadre dalla Serie B all’Under 7. Un ottimo risultato, considerando le difficoltà del momento», ha dichiarato il dirigente rossoblù. Un target raggiunto grazie all’idea di un processo di crescita “verticale”, come raccontato dall’ex presidente della Reno Raffaele Capone: «Al momento dell’accordo, ci siamo detti che per accorciare il gap con le potenze del rugby dovevamo creare una filiera, è così stiamo facendo. Abbiamo lasciato separate le strutture giovanili, in maniera tale da poter facilitare gli spostamenti per gli allenamenti dei più piccoli e i numeri confermano la buona intuizione»
STADIO. Il nuovo Bologna è dunque una realtà capace di coprire geograficamente tutto il territorio cittadino, ma ha nel centro sportivo Bonori l’asso vincente per consacrarsi definitivamente. Uno spazio potenzialmente devastante, con tre campi da gioco, una club house, una palestra all’avanguardia e un enorme parco adiacente. Una location decisamente stuzzicante, che però avrà bisogno di ulteriori migliorie per divenire un polo attrattivo a tutti gli effetti. «Sarà un po’ la mia missione di questo mandato», ha dichiarato l’assessora Roberta Li Calzi, intervenuta alla presentazione. «Perché lo sport è passione e la passione va coltivata in spazi vivibili e con strutture funzionali. La nuova palestra è un esempio, ma stiamo lavorando per completare l’ammodernamento e rendere così il Bonori un punto di riferimento per l’intera comunità».
GIALLO DOZZA. Certamente non è mancato il capitolo dedicato al valore sociale del rugby, da tanti anni ormai presente all’interno della casa circondariale nelle vesti del Giallo Dozza, la squadra formata interamente dai detenuti del penitenziario bolognese e patrocinata dal club felsineo. La novità è che da questa stagione il presidente sarà Matteo Carassiti, partner di Illumia e CEO di E-Wide. Da sempre attento a questo ambito, Carassiti ha dapprima ricordato il solido rapporto che lega Illumia al Giallo Dozza e poi si è soffermato su quella che dovrà essere la vera meta del progetto, ovvero continuare ad infondere i valori di questa disciplina tra i carcerati, offrendo loro una concreta possibilità di reinserimento al termine della pena. «I dati parlano chiaro», ha sottolineato il neo presidente, «una volta riconquistata la libertà, gli ex detenuti che tornano a delinquere toccano medie nazionali del 70%, mentre quelli che escono dopo aver partecipato al nostro progetto non arrivano al 5%. Senza dubbio, gran parte del merito va a quelle persone che alimentano quotidianamente l’iniziativa, dalla direzione del carcere a tecnici e dirigenti. A loro va un enorme ringraziamento».
KIT GARA. L’occasione, infine, è stata propizia per presentare anche il nuovo completo che indosserà l’Emilbanca durante il campionato. Ovviamente griffate Macron, storico partner della società e marchio in continua espansione internazionale, le divise richiameranno in primo piano gli inconfondibili tratti tipici della città, in un perfetto mix tra vintage e modernità che ha già raccolto ampi consensi tra giocatori e tifosi.
Andrea Nervuti