Sul Corriere dello Sport/Stadio del 2 gennaio 2022, Andrea Nervuti fa il punto sul 2021 del Bologna Rugby Club
Dopo la sofferenza dovuta alla lunga chiusura, il rugby bolognese è ripartito spedito: prima la storica fusione tra Reno e 1928, poi l’ottimo avvio di campionato in Serie B. Senza dimenticare il lavoro della Cadetta, quello del Giallo Dozza e la crescita del settore giovanile…
Anno zero. Potrebbe sembrare una qualsiasi banalità di circostanza, ma non è affatto così. Già, perché per il mondo ovale felsineo, il 2021 è stato a tutti gli effetti un nuovo inizio. Da una parte la ripartenza sul campo dopo una pausa praticamente annuale, dall’altra la nascita del Bologna Rugby Club, l’innovativa realtà partorita dal matrimonio tra Reno e 1928. Un solo grande polo cittadino, capace di superare l’antica rivalità della mitica “Mortadella Cup” per puntare a riportare la città di Bologna al centro del movimento italiano. A testimoniare la bontà dell’operazione, i numeri da capogiro (circa 600 tesserati), l’ottimo inizio in campionato della squadra seniores, i risultati raggiunti dalla cadetta e la crescita di un vivaio che continua a proporsi ai vertici dell’intero panorama regionale.
SERIE B.
Sotto la super visione dell’head coach Matteo Ballo e del suo staff tecnico, la prima squadra sta ben impressionando nel Girone 3 del Campionato Nazionale di Serie B. Con tre vittorie, due pareggi, una sconfitta e qualche rimpianto, i felsinei hanno chiuso questa prima parte di stagione a quota 18 punti, a sole 5 lunghezze dall’attuale capolista Patavium in fuga a 23. Certo, in un raggruppamento dal tasso tecnico elevatissimo come quello del Triveneto e con un’ unica promozione a disposizione, il salto di categoria potrebbe sembrare un po’ utopistico, ma grazie
alla sfrontatezza di una rosa molto giovane e ad un fattore campo sinora determinante (già battute al “Bonori” Cus Padova e Brescia, mentre è stata fermata sul 6 a 6 la corazzata Viadana), i tifosi rosso-blù possono continuare a sognare il grande salto.
CADETTA & GIALLO.
Niente male, al momento, anche lo sforzo profuso dalla Cadetta nel campionato di Serie C. Grazie ad una serie di vittorie, infatti, i ragazzi di Gianluca Ogier si sono già guadagnati l’aritmetico accesso alla C Élite (o C1), che verosimilmente entrerà in vigore l’anno prossimo con la riforma dei campionati. Stessa categoria, ma missione sicuramente diversa quella del Giallo Dozza, la squadra formata interamente da detenuti del carcere del capoluogo emiliano. Sul rettangolo da gioco della casa circondariale del penitenziario, i risultati non sono stati esaltanti, ma quello che vuole essere l’obiettivo principale del progetto può considerarsi centrato per l’ennesima volta. Coloro che intraprendono questo viaggio ne escono rafforzati nell’autostima e con la consapevolezza che esistono opportunità di riscatto per tutti. Le tattiche al piede o la strategia in rimessa laterale non saranno simili a quelle degli All Blacks, ma poco importa …
GIOVANILI.
Anche a livello di formazioni juniores, il Bologna sta sicuramente recitando un ruolo importante. Dal minirugby fino all’Under 19, cioè l’ ultimo step prima di confrontarsi con i “grandi” delle seniores, si contano ben 300 ragazzi e dozzine di dirigenti. Uno sforzo logistico-organizzativo da top team, con l’intento di offrire ai più piccoli un percorso formativo di primissimo livello, a maggior ragione in un momento complesso come quello che stiamo attraversando. Sacrificio e formazione, dunque, ma anche ottimi risultati raggiunti sul campo, come quello ottenuto dall’Under 17 che si è appena conquistata la promozione in Élite dopo aver battuto per 43 a 14 il Valorugby a metà dicembre .
Andrea Nervuti