(21 giugno 2023) Un gradito e importante ritorno quello della seconda linea Matteo Cesari, che dopo le due stagioni al Romagna in serie A, torna a giocare a Bologna. Già atleta del Rugby Bologna 1928 fino al 2020, cresciuto tra Castel San Pietro, Lions Bologna e Pieve, classe 1993, Cesari è un giocatore solido (186 cm per 100 kg), in grado di far bene sia in seconda sia in terza linea. Ottimo ball carrier, efficace nei placcaggi e grande saltatore in touche, con il nuovo arrivato Balsemin potrebbe contribuire a portare altezza, peso e soprattutto esperienza alla mischia bolognese.
Torni a Bologna dopo due stagioni. Come è stata l’avventura con il Romagna in serie A?
Una bella esperienza, per me di grande crescita rugbistica. Giocare in serie A e nel girone veneto capisci cosa sia il rugby vero. Le squadre sono ben organizzare, il gioco molto dinamico: elementi che indubbiamente ti spingono a crescere. E’ veramente un altro rugby rispetto a quello che conoscevo.
E il tuo ritorno a Bologna?
E’ stata una scelta dettata in parte dalla volontà di avvicinarmi a casa. Abito e lavoro a Castel San Pietro Terme – nell’azienda di famiglia – e giocare nel Bologna è indubbiamente una buona soluzione. Era un po’ che ci pensavo e ora è arrivata l’opportunità per farlo.
E poi conosci già la Società e tanti atleti…
E’ stato determinante conoscere già l’ambiente. Per i compagni di squadra che ritroverò non posso che essere felice. In queste due stagioni di “lontananza” con molti di loro ho continuato a vedermi fuori dal campo, sono sempre rimasto in contatto: ritroverò tanti amici.
Sul Club devo dire che la situazione mi sembra diversa da quella che lasciai durante l’anno del Covid. Parlando con i dirigenti e gli ex compagni mi sembra che gli obiettivi siano più chiari, l’organizzazione migliorata e ci sia mossi per tempo per fare una squadra che può davvero puntare alla serie A.
E dell’allenatore Francesco Brolis?
Non lo conosco se non per quello che mi hanno detto i ragazzi. Però so che gli piace fare gruppo, curare l’aspetto umano oltre quello sportivo, e questo è positivo. E poi ama il gioco dinamico, veloce, dove anche gli avanti portano palla, corrono… qualità nelle quali mi ritrovo e che nelle categorie superiori sono la regola.
Appunto, le tue qualità di atleta?
Direi che sono una seconda linea dinamica, mi piace muovere palla, correre, arrivare presto sui punti d’incontro, lottare su ogni pallone. La sfida con l’avversario mi piace proprio. Sembrerà strano, ma credo di trovare più soddisfazione nel vincere un confronto diretto, strappando l’ovale all’avversario, che a marcare una meta. Non che mi dispiaccia segnare, ma sono nato per la lotta.
Tra poco sapremo se il Bologna Rugby Club sarà nel girone “veneto” o il quello “toscano”. Quale preferiresti?
Dipende dalle squadre che comporranno i gironi. Mi piacerebbe trovarmi a giocare con il Romagna, con i miei ex compagni. Sia quelli che ho conosciuto in queste due stagioni, sia a quelli amici da sempre (Sergi e Giannuli ndr), coi quali ho condiviso anche l’esperienza nel Bologna 1928 e una buona parte della mia vita rugbistica.
L’obiettivo per la prossima stagione?
La promozione in serie A. Magari giocandocela fino all’ultimo con il Romagna.
(AM)