… quelle che riempiono le tribune di amore
(17 maggio 2022) Sui genitori dei rugbisti si sono ormai scritti fiumi di inchiostro, di pagine riguardanti le fidanzate o i fidanzati anche di più.
Frequentando le tribune del Bonori, ho il piacere di condividere ad ogni partita saluti ed affettuosità varie, con una categoria di persone che, nel mio cuore, hanno un posto speciale, le nonne.
Stanno lì in tribuna, riempiendosi gli occhi delle gesta dei propri nipotoni impegnati sul campo, vederle salire con fatica le gradinate dello stadio tutte le domeniche, fanno tenerezza. Poi, però, appena messe comode non fanno mai mancare un applauso alla squadra.
Se si accorgono di un fugace sguardo verso di loro, magari con un cenno di saluto dai loro adorati atleti, le vedi sciogliersi, e la loro espressione diventa quella dell’amore.
Abbiamo la competente competitiva, che osserva le partite facendo il tifo con gli ultras più accaniti.
La sarta, che non sa nulla di rugby, ma con la taglia/cuci ripara strappi nelle maglie da gioco e in tribuna ha occhi solo per il suo eroe.
Abbiamo la regina della dynasty, che dopo essere stata mamma di rugbista è diventata nonna dei figli, che fanno lo stesso sport del babbo, ha cambiato categoria e si occupa della vendita del merchandising della società.
Abbiamo quella che non sa nulla di questo strano sport, ma si illumina ogni volta che il suo campione passa sotto la tribuna.
Sono bellissime, le loro foto dovrebbero campeggiare in club house nell’angolo “facce da rugby”.
Con queste due righe non so se ho reso l’ idea dell’amore che provo per queste signore, vorrei solo dire ai ragazzi: fate in modo di corrispondere l’amore che le nonne provano per voi, nessuna fidanzata vi amerà con tanta passione come loro.
E per le nonne del rugby HIP HIP HIP HURRA’ HURRA’ HURRA’
(Mauro Anteghini)