(5 aprile 2025) Al Centro Sportivo Bonori, il Bologna Rugby Club ha ospitato il fortissimo Valorugby Reggio Emilia, per l’ultima giornata di campionato U16 Elite: l’ultima per chi non andrà avanti alle fasi finali.
Come già anticipato, la squadra di Reggio Emilia ha avuto un tabellino di marcia completamente in crescendo, concludendo il campionato seconda in classifica, a soli cinque punti dalla prima, con due sole sconfitte in campionato e unica a riuscire a battere i Cavalieri Prato: entrambe accederanno alla prossima fase (L’aquila ospiterà Reggio, le Fiamme Oro i Cavalieri), che porterà, poi, all’eventuale qualificazione per il girone finale “nazionale” ed all’agognato titolo di categoria.
La già conquistata qualificazione, probabilmente, porta un senso di generale appagamento nella mente dei ragazzi Reggiani, che affrontano la partita, soprattutto nelle prime fasi, con poca grinta e caparbietà (cosa assolutamente inedita, in quanto queste sono sempre state le doti principali del “Valo”): qualche giocatore assente e qualche altro scelto accuratamente da far partire in panchina, hanno fatto il resto.
Dal canto loro, i Bolognesi hanno affrontato l’ultima di campionato regolare con quella “concentrazione” e, forse, quella “spensieratezza” che, ove si fossero viste di più durante l’anno, certamente avrebbero portato a risultati finali ben diversi.
L’avvio del Bologna è, fin da subito, energico, attento, ma allo stesso tempo, spregiudicato: si tenta, già dai primi minuti, di muovere la palla alla mano e cercare di infilare gli avversari sulle linee laterali.
Del resto, la potenza al centro del campo di Reggio è cosa nota a tutti, con un pacchetto di mischia “enorme”, che conta quasi cento chili in più del nostro, e con dei centri oltremodo massicci, peraltro, titolari inamovibili della selezione regionale Emilia Romagna.
Purtroppo, nonostante il corretto approccio, si contano diverse indiscipline da parte dei padroni di casa, a volte causate da eccesso di furore: a seguito di una di queste, purtroppo, Reggio realizza la prima segnatura della partita.
Calcio in touche su punizione, ben eseguita dagli avversari, maul sapiente, con “palla in cassaforte” e meta (non trasformata), portano il risultato sul 5 a 0, dopo dieci minuti di partita.
Bologna, però, non molla neanche una virgola, non si scoraggia mai (in effetti, durante tutta la gara), e prosegue la sua partita, bella, incisiva e con voglia di riscatto e di dimostrare che la stupenda prestazione della settimana precedente contro il Piacenza, non è certamente “un fuoco di paglia”.
Dopo soli sei minuti, infatti, a seguito di una concertata e ripetuta azione corale, dove tutti i reparti hanno “detto la loro”, la palla arriva veloce sull’ala e dopo che viene toccata da tutti i nostri tre quarti, Edo “Crista” Cristallini riesce a “caricare” la difesa avversaria e schiacciare in meta: Pietro “Panca” Pancaldi trasforma e ci porta in vantaggio (7-5).
Il vantaggio non è solo sul punteggio, ma lo è anche a livello territoriale, morale e sull’espressione del gioco: cuore forte e mani sapienti fanno si che Reggio diventi “piccola” e che i Bianco-Blu siano sempre più coscienti e convinti delle proprie capacità.
Nuovamente, come spesso è successo, il Bologna difende tosto, prende il pallino del gioco, incalza gli avversari con spinte poderose verticali degli “otto”, susseguite da abili e repentine giocate dei mediani, che innescano i veloci e forti tre quarti, rendendo arioso il gioco e pericoloso ogni pallone.
Al 29’, di nuovo, tutti i reparti partecipano all’azione d’attacco, insistita e convinta, che porta Cristallini a fare un break alla sua solita maniera: fermato, poi, proprio sulla linea di meta, grazie ad un ottimo sostegno, Giorgio “Rizzo” Rizzoli raccoglie prontamente e schiaccia in meta il pallone (Pancaldi stavolta non trasforma, ma la posizione non era delle migliori).
Il primo tempo si chiude così, 12 a 5 per uno splendido BRC che regala finalmente gioia e soddisfazione sugli spalti: tutti speriamo di poter proseguire su questa scia.
Il secondo tempo, però, causa probabilmente la stanchezza e le energie profuse da tutti i giocatori in campo, panchina compresa, portano a tanti errori da parte dei ragazzi di Sergio e Canna che, pero, comunque, non mollano un centimetro agli avversari.
Numerose, però, sono le situazioni di indisciplina che si aggiungono agli errori di handling: il maturo e furbo Valorugby sfrutta la situazione e riesce in venti minuti a realizzare due belle mete, una di nuovo in maul, sempre a seguito di touche ben giocata, e l’altra a seguito di un gran buco, causato da una distrazione bolognese, e ben infilato dal centro reggiano.
Il punteggio non ci rende giustizia e sembra che la barca stia affondando: ma così non è!
Bologna “tiene botta”, continua a combattere su ogni pallone, ad avere fiducia ed a dare prova che la posizione in classifica sia dovuta a contingenze inaspettate ed a singole situazioni che ci hanno punito: il BRC continua ad attaccare, a volte “a testa bassa”, a volte “senza testa”, e a volte “armata solo di ardore”, ma sempre con grinta e coraggio.
Anche Valo, quindi, trema e commette ingenuità, falli e concedendo qualche calcio di punizione.
Uno di questi porta il BRC a giocare una touche vicino alla linea di meta avversaria e consequenziale intelligente maul: risultato, “bottino pieno”, con meta del solito Gabriele “Big” Landi, sempre gagliardo e generoso.
Stavolta Pancaldi trasforma, da posizione non facile, a cinque minuti dalla fine, con il pubblico ammutolito e pietrificato per la tensione e con tanta responsabilità sulle spalle, che fanno certamente “pesare il pallone il doppio”, soprattutto perché la meta è stata nuovamente il risultato di azione corale ed insistita: fatto sta che ci porta sul pareggio, 19 a 19.
A questo punto, le speranze di “chiudere col botto” il campionato erano tante, perché i ragazzi erano ancora “sul pezzo”: parimenti, però, ci si aspetterebbe che, in queste fasi venga, fuori quella “malizia”, quella “furbizia” e quella “cattiveria” che, purtroppo, sono molto spesso mancate durante l’anno, ma che sarebbero auspicabili in ragazzi dell’esperienza dei nostri.
Ahinoi, l’ultima partita non ha smentito il trend negativo del campionato.
Grave ingenuità, infatti, ad un minuto dalla fine, da parte dei padroni di casa, dopo che il Valorugby, pur attaccando su vari fronti, aveva sempre trovato una buona difesa.
Purtroppo, un paio di placcaggi sbagliati hanno portato ad una bella meta del centro avversario, sicuramente fortissimo, ma in quell’occasione facilmente bloccabile e prevedibile, in quanto in quella fase i Reggiani erano stati correttamente “portati fuori” e il tentativo di “infilata in rientro” era l’unica soluzione possibile e plausibile da giocare.
Anni e anni di esperienza in campo, si ripete, che fregiano i nostri ragazzi, avrebbero dovuto indurre a capire la situazione, ma ricordiamo, con affetto, che trattasi pur sempre di ragazzi!
Peccato, perché probabilmente anche stavolta meritavamo più fortuna: ma la fortuna, spesso, va aggrappata con le unghie e tenuta con i denti.
Risultato finale 19 a 26 per gli ospiti: punto di bonus difensivo che scongiura l’ultimo posto in classifica (complice anche la sconfitta di Jesi, in casa con l’ottimo Livorno, finito poi terzo in classifica, dopo che all’andata era penultimo!).
A fine partita, dopo una bella chiacchierata “tecnica” di fronte a una birra con lo staff Reggiano, le parole del bravissimo coach sudafricano (24 anni!) sono state: “la partita l’avete persa voi…non l’abbiamo certamente vinta noi”!
Ed in effetti…questo è sembrato un po’ il “leitmotiv” di tutto il campionato, per il quale, adesso, si possono tirare le somme.
Innanzitutto, si partiva con un eccellente “blocco 2009”: qualità, doti fisiche, tecnica ed esperienza certamente non mancavano, con ragazzi che masticano questo glorioso sport da oltre dieci anni in media.
Del resto, non dimentichiamo che annoveriamo tra le nostre fila ben sette atleti in selezione Emilia Romagna (secondi solo a Reggio Emilia) e due (facendo sempre i dovuti scongiuri) in forte “odor di Accademia”: le varie selezioni, finora, infatti, sono state brillantemente superate e i due atleti sono stati finora sempre richiamati.
A questo consolidato drappello, si sono uniti, a inizio anno, un gruppo di 2010 di assoluto valore ed, in alcuni casi, di “classe cristallina”: variegate doti fisiche, tra cui potenza e velocità, anni e anni di duro lavoro ed esperienza, nonché, in alcuni casi, spiccate competenze tecniche, hanno fatto si che i “giovani” potessero amalgamarsi ed integrarsi facilmente coi “vecchi”, creando una vera e propria squadra.
A ciò si aggiunga la comprovata competenza dello staff tecnico che, ha da sempre dimostrato il proprio indiscusso ed indiscutibile valore, sia da giocatori (serie A “dei tempi” compresa) sia da allenatori (oltre ad anni ed anni di esperienza sul campo, ricordiamo il record di categoria riportato l’anno scorso).
Tutto questo, ha portato a delle aspettative elevatissime sul gruppo e a delle concrete speranze di “fare davvero bene”.
Ed allora…cosa è successo? Perché questo penultimo posto in classifica?
Proviamo a capire…
Primo fattore, SICURAMENTE, i gravissimi infortuni che si sono succeduti pedissequamente durante l’anno, fin da i tempi dei barrage, quasi come una “condanna matematica” che si è ripetuta turno dopo turno: da ultimo, il pilone titolare che sabato si è rotto un malleolo e che si va ad aggiungere agli altri “ingessati” del momento (in bocca al lupo Fra’ Boschi…torna presto!).
Secondo fattore, sicuramente, la già indicata mancanza di “malizia”, “furbizia” e “cattiveria”, soprattutto in momenti clou di determinati match, che da sole avrebbero potuto portare molti più punti nel nostro carniere: aggiungiamo gravi errori in momenti chiave di alcune partite e si comprenderanno, almeno in parte, i numerosi punti persi per strada.
Infine, si riscontra, probabilmente, una generale “mancata crescita” dei ragazzi durante l’anno, sia a livello di gioco, sia a livello caratteriale in campo: certo, partivamo già da “molto in alto”, ma probabilmente tutte le altre squadre sono cresciute, chi più e chi meno (su tutte Reggio Emilia e Livorno) e noi “poco”.
Ugualmente, però, TUTTI i ragazzi si sono sempre dimostrati all’altezza, hanno lottato, sofferto, pianto e riso, SEMPRE TUTTI INSIEME, come questo meraviglioso sport impone!
Adesso le strade si divideranno: i grandi andranno a rimpinguare le fila dei forti U18, i piccoli avranno il compito di tenere alto il nome degli U16 del BRC, facendo da esempio a chi di ancora più giovane verrà su, salvo poi ri-incontrarsi fra due anni, come in “ciclo continuo ed inesorabile”, che si ripete di anno in anno, e che rende il rugby ancora più bello ed affascinante.
Animo ragazzi e sempre a testa alta: l’anno di competizione, infatti, ancora non è finito!
Nonostante la chiusura del campionato regolare, ci aspettano ancora tanti tornei e tante belle soddisfazioni…sempre…TUTTI INSIEME…dentro e fuori dal campo!
W IL RUGBY…sempre e comunque!!!
Guglielmo
A disposizione degli allenatori Sergio Santi e Andrea Cannamela: Andrei Francesco, Bertusi Nicolò, Bocchini Leonardo, Boschi Cesare, Boschi Francesco, Cristallini Edoardo, Grandi Lorenzo, Grandi Riccardo, Gramajo Minero Thomas, Iori Emanuele, Landi Gabriele, Lolli Jacopo, Mancino Luca, Mitru Darius, Natalini Lorenzo, Pancaldi Pietro, Pizzoleo Elio, Rizzoli Giorgio, Santi Luca, Sghinolfi Niccolò, Vigato Giovanni, Volta Leon.